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autore
brano
 
Cicerone
De senectute, 66
 
originale
 
66. Avaritia vero senilis quid sibi velit, non intellego; potest enim quicquam esse absurdius quam, quo viae minus restet, eo plus viatici quaerere? Quarta restat causa, quae maxime angere atque sollicitam habere nostram aetatem videtur, adpropinquatio mortis, quae certe a senectute non potest esse longe. O miserum senem qui mortem contemnendam esse in tam longa aetate non viderit! quae aut plane neglegenda est, si omnino exstinguit animum, aut etiam optanda, si aliquo eum deducit, ubi sit futurus aeternus; atqui tertium certe nihil inveniri potest.
 
traduzione
 
66 Quanto all'avarizia senile non capisco a cosa miri: ci pu? essere comportamento pi? assurdo che voler aumentare le provviste da viaggio quando si ? quasi arrivati? Rimane il quarto motivo che, pi? degli altri, sembra angosciare e tenere in affanno la nostra et?: l'avvicinarsi della morte, che certamente non ? lontana dalla vecchiaia. Infelice il vecchio che, in un'esistenza tanto lunga, non ? riuscito a capire che la morte va disprezzata! Bisogna tenerla in nessun conto, se porta all'annientamento dell'anima, o addirittura desiderarla, se conduce l'anima in un luogo di vita eterna. ? proprio impossibile trovare una terza possibilit
 

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